Aprire un centro scommesse in Italia nel 2025 è un’iniziativa che può offrire buone prospettive economiche, ma richiede una conoscenza approfondita delle norme legali e amministrative che regolano il settore del gioco pubblico. La disciplina è rigorosa e mira a garantire trasparenza, sicurezza e tutela dei consumatori. Chi desidera avviare un’attività in questo ambito deve quindi pianificare ogni aspetto con attenzione, dal profilo giuridico ai requisiti personali, fino agli adempimenti burocratici e urbanistici. Questa guida è stata scritta con la collaborazione di aprirecentroscommesse.com.
I requisiti soggettivi: chi può aprire un centro scommesse
Il primo passo consiste nel verificare di possedere i requisiti morali e professionali richiesti dalla legge. L’imprenditore, sia esso persona fisica o rappresentante legale di una società, non deve avere condanne penali o procedimenti in corso per reati che incidano sull’affidabilità e sulla correttezza nella gestione dell’attività. Sono esclusi, ad esempio, coloro che hanno precedenti per reati finanziari, truffa, frode o violazioni delle norme sul gioco pubblico.
Un ulteriore controllo fondamentale è quello previsto dalle verifiche antimafia, disciplinate dal D.Lgs. 159/2011. Tali controlli vengono effettuati per escludere la presenza di infiltrazioni criminali nel settore, storicamente considerato sensibile. L’esito positivo di queste verifiche è condizione necessaria per ottenere qualsiasi autorizzazione da parte dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM) o della Questura.
Forma giuridica e concessione ADM
Per operare legalmente, è indispensabile agire nell’ambito del sistema delle concessioni ADM. Ciò significa che nessuno può gestire scommesse in modo autonomo, ma solo come concessionario diretto o affiliato a un concessionario autorizzato.
Diventare concessionario diretto richiede la partecipazione a un bando pubblico indetto periodicamente da ADM e il possesso di requisiti economici e tecnici molto elevati. Si tratta di un percorso adatto a società strutturate, con un capitale importante e un’esperienza consolidata nel settore del gaming.
Molto più comune, invece, è la formula dell’affiliazione: l’imprenditore apre un centro scommesse in qualità di agenzia o corner collegato a un concessionario già attivo. In questo caso, l’affiliato opera sotto la licenza ADM del concessionario e rispetta le regole operative da esso stabilite. È comunque necessario costituire un’impresa (di solito una SRL, SAS o ditta individuale) in regola con gli adempimenti fiscali, contributivi e di sicurezza sul lavoro.
Requisiti del locale e vincoli territoriali
La scelta del locale è un altro elemento decisivo. L’apertura di un punto scommesse è soggetta a regole urbanistiche precise e deve rispettare i vincoli imposti dalle normative regionali e comunali.
Molti Comuni, infatti, prevedono distanze minime dai cosiddetti “luoghi sensibili”, scuole, chiese, ospedali, centri sportivi, oratori o strutture frequentate da minori, generalmente comprese tra 300 e 500 metri. Queste limitazioni, introdotte per prevenire fenomeni di gioco patologico, variano da regione a regione e possono incidere notevolmente sulla scelta della location.
Il locale deve inoltre essere conforme alle norme di sicurezza, igiene e accessibilità, dotato di impianti certificati e di un piano di emergenza. Prima di aprire, è consigliabile richiedere una verifica di conformità da parte di un tecnico abilitato, così da evitare ritardi o sanzioni.
Iter amministrativo e autorizzazioni
Una volta individuata la sede e stabilito il rapporto con il concessionario, occorre completare gli adempimenti amministrativi previsti per l’avvio dell’attività. Tra questi figurano:
- Apertura della Partita IVA e iscrizione al Registro delle Imprese presso la Camera di Commercio;
- Comunicazione di inizio attività (SCIA) al Comune competente;
- Richiesta della licenza di pubblica sicurezza, rilasciata dalla Questura ai sensi dell’articolo 88 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza (TULPS);
- Eventuale autorizzazione per l’insegna o l’occupazione di suolo pubblico, se previste dai regolamenti locali.
La licenza di pubblica sicurezza rappresenta uno degli atti più importanti: senza di essa, l’attività non può aprire al pubblico. Viene rilasciata solo dopo le verifiche sui requisiti morali del titolare, sulla regolarità dei contratti di affiliazione e sulla conformità dei locali.
Normativa, responsabilità e controlli
Il settore delle scommesse è soggetto a rigidi controlli da parte di ADM, Guardia di Finanza e Polizia Amministrativa. Gli operatori devono rispettare obblighi di trasparenza, tracciabilità dei flussi di denaro e prevenzione del riciclaggio, secondo quanto stabilito dal D.Lgs. 231/2007.
Inoltre, è obbligatorio esporre in modo chiaro le informazioni relative alle probabilità di vincita e ai rischi legati al gioco, oltre ai messaggi sul gioco responsabile. Qualsiasi violazione di queste norme può comportare sanzioni amministrative o la revoca dell’autorizzazione.
Avviare un centro scommesse richiede una preparazione accurata e una piena consapevolezza degli obblighi normativi. Un approccio superficiale può comportare blocchi o chiusure, mentre una gestione conforme e trasparente consente di operare in modo redditizio e duraturo.
In definitiva, rispettare i requisiti legali, urbanistici e amministrativi non è solo un dovere, ma un investimento nella solidità e nella credibilità dell’attività: i veri pilastri per costruire un centro scommesse di successo nel mercato regolamentato italiano.