Iniziare una dieta per perdere peso non porta a tutte le persone gli stessi risultati. Ogni corpo è diverso, ogni metabolismo lavora in modo differente, per cui può succedere che dopo essersi sottoposti ad un nuovo modo di alimentarsi, non si ottengano i risultati sperati.
Cosa succede quando una dieta non funziona? In particolare, perché la dieta keto non ha funzionato?
Dieta chetogenica: cos’è, come funziona
La dieta chetogenica o chetogena è un regime alimentare che si è dimostrato molto efficace nel trattamento della riduzione del peso corporeo, nonché nella prevenzione e contenimento dei sintomi di alcune patologie (obesità, epilessia).
Il suo scopo è quello di migliorare le funzioni del metabolismo e contribuire, insieme all’attività fisica, alla perdita del grasso corporeo in eccesso, spesso localizzato nelle zone più critiche (cosce, fianchi, glutei, addome).
Si tratta di un protocollo dietetico e non di uno stile di vita da adottare. La dieta keto, infatti, è un trattamento che va seguito per un breve periodo di tempo e sempre e soltanto dietro prescrizione e controllo del nutrizionista, poiché un prolungamento di questo regime alimentare può apportare scompensi all’organismo.
È una dieta ipoglucidica e ipocalorica, poiché l’elemento fondamentale è la riduzione dei carboidrati e degli zuccheri complessi, fin quasi all’annullamento. In questo modo, il corpo raggiunge lo stato di chetosi.
Con questo termine si intende il processo che attua l’organismo quando brucia i grassi per procurarsi l’energia necessaria al funzionamento cellulare, dal momento che non ha più a disposizione la sua principale fonte di approvvigionamento di energia, ossia gli zuccheri e i carboidrati.
La chetosi produce i corpi chetonici, i quali diminuiscono l’appetito e il senso di fame, favorendo il consumo di grassi e, dunque, il dimagrimento.
I carboidrati sono tollerati per un massimo del 5% sul totale delle calorie giornaliere poiché, per raggiungere lo stato di chetosi, devono restare al di sotto dei 30 grammi al giorno. Per compensare la riduzione dei carboidrati, dunque, questa dieta prevede l’assunzione di alimenti altamente proteici e grassi (carne, pesce, uova, formaggi con pochi zuccheri) che contribuiscono ad aumentare l’apporto calorico e lipidico nell’organismo.
Perché la dieta keto non funziona per tutti
Non tutte le persone che iniziano una dieta chetogenica ipocalorica, però, riescono a perdere massa grassa. I motivi sono riconducibili ad alcuni errori nei quali è facile cadere, fra cui uno scorretto stile di vita (dormire poco, essere stressati), ma anche ad un blocco o rallentamento delle funzioni metaboliche.
Non prolungare la dieta
Una delle ipotesi per cui non si riesce a perdere peso nonostante si segua un regime chetogenico è la durata eccessiva del trattamento. I nutrizionisti consigliano di seguire dei cicli di 21 giorni, allo scadere dei quali si procede alla reintroduzione graduale dei carboidrati, in modo da bilanciare nuovamente la dieta ed uscire dallo stato di chetosi. Questo reinserimento contribuisce a non riprendere i chili persi durante il ciclo di dieta chetogenica.
Seguire un trattamento a cicli favorisce la mobilizzazione dei grassi dal tessuto adiposo, mentre allungare il periodo in cui ci si sottopone alla dieta chetogenica potrebbe produrre l’effetto contrario, ossia non ottimizzare il dimagrimento. Per favorire il raggiungimento dello stato di chetosi entro i 21 giorni e perdere peso, è anche consigliato assumere degli integratori proteici, come Dima10g di Farcomed, abbinandoli ad una dieta proteico-aminoacidica.
Sì a proteine e grassi, ma contenuti
La dieta chetogenica è sì a base di grassi e proteine, ma il loro apporto deve sottostare a determinati livelli: i grassi costituiscono il 70-75% del totale delle calorie, mentre le proteine sono pari al 20-25%. Pertanto, mangiare quantità di proteine e grassi che eccedono queste percentuali, è controproducente per l’organismo, che sta vivendo una fase di adattamento a questi nuovi livelli e ancora deve imparare ad utilizzarli correttamente per convertirli in zuccheri. Questi grassi, quindi, potrebbero accumularsi ed essere difficili da smaltire.
Metabolismo lento o bloccato
Un altro caso che potrebbe influire sul cattivo funzionamento della dieta keto è il rallentamento del metabolismo o il suo blocco. Come detto, il corpo sta modificando le sue abitudini e deve ancora imparare a cambiare fonte di energia, quindi necessita di stimoli che gli insegnino a sprecare energia invece di convertirla in tessuto adiposo.
Non c’è nulla di strano se, dopo una dieta ipocalorica (soprattutto se prolungata), la perdita di peso subisca un blocco: è il corpo che si abitua alla nuova condizione energetica.
Alla dieta, dunque, va sempre associata l’attività fisica, seguita da un allenatore che sappia consigliare sugli esercizi più mirati a questo scopo. Dimagrire vuol dire stare in salute e, per esserlo, bisogna sbloccare la flessibilità metabolica. Anche in questo caso, è utile assumere degli integratori che riattivano e accelerano il metabolismo.