Come fare la birra in casa? Guida passo-passo

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Per riuscire a fare la birra in casa ci sono parecchi passaggi da seguire, proprio perché è un prodotto che si ottiene con un processo abbastanza complesso, ma se seguirete le istruzioni, mostrerete passione e caparbietà, il risultato sarà assicurato!

La fase di produzione sarà abbastanza lunga, e capiterà certamente di dover eliminare parte del lavoro svolto, in quanto ci sono vari incidenti di percorso (non previsti) che porteranno a questo.
La fermentazione del prodotto, la temperatura di lavoro e di riposo e altri dettagli, sono condizioni abbastanza sensibili alla buona riuscita della birra.
Seguite i vari passaggi che ci porteranno, si spera (visto che per chi starà leggendo il nostro articolo magari è la prima volta che ci prova) a creare la prima produzione propria della birra.

La macinatura del malto

Per prima cosa, dovremo munirci di un mulino adatto che ci consentirà di schiacciare i chicchi di malto. La quantità necessaria varia in base alla quantità di birra che vogliamo produrre.
Per esempio, se vogliamo arrivare a 50 litri di birra, generalmente servirebbero circa 15 kg di chicchi di malto.

L’ammostamento del malto

Successivamente, si passerà alla fase chiamata mash, ossia di ammostamento.
Prenderete il malto preparato precedentemente, lo verserete in una pentola, miscelandolo con dell’acqua; si porterà ad alta temperatura, fino a trasformarsi in mosto.
Man mano che la temperatura si alzerà, il processo trasformerà il malto in zuccheri fermentabili e, alla temperatura finale di circa 78°, potrete interrompere il processo che, come dicevamo prima, si sarà trasformato in un mosto, utile a passare alla fase successiva.

Filtrazione del mosto e sparging

Si prosegue con la filtrazione. Questa è una fase fondamentale e si suggerisce di mettere molta attenzione e pazienza, per non commettere errori.
Questo processo, fatto manualmente, prevede il recupero degli zuccheri rimasti nelle trebbie, versando dell’acqua calda che permetterà di sciacquarle, trasformandolo in un mosto migliore.
Abbiamo così effettuato lo sparging, liberando quegli zuccheri che erano rimasti imprigionati, migliorando la qualità del nostro mosto.

La bollitura e il luppolo

Abbiamo finalmente ottenuto un mosto denso, senza parti solide, ma particolarmente dolciastro.
Per questo motivo, entrerà in gioco un ingrediente, tipico della birra, che è il luppolo.
Quest’ultimo definirà un equilibrio e un gusto particolare che è quello tipico della birra che conosciamo, dandogli una parte amarostica, bilanciando così quella parte dolciastra ottenuta dalla fase dello sparging.
Il luppolo verrà miscelato in quantità e in tecniche differenti, in base al prodotto finale che vogliamo ottenere. Perché è proprio questo ingrediente che, oltre a dare un sapore amaro alla birra, ne dona anche aromi diversi.
Generalmente quello che inserirete all’inizio della bollitura, serve appunto a dare l’amaro alla vostra birra; quello invece inserito verso la fine, ne esalterà l’aroma.

La fase di bollitura oscilla tra un’ora e un’ora e mezza, sarete voi a deciderlo in base alla densità voluta. Questa sarà la densità che si misurerà prima della fermentazione, detta OG.
Una volta fermentata, avrete ottenuto la densità finale, detta FG, che evidenzierà la quantità di alcol della vostra birra.

Raffreddamento del mosto

Una volta bollito, il mosto avrà bisogno di una fase di raffreddamento che dovrà essere molto veloce, per evitare infezioni. Per questo motivo, vi suggeriamo di munirvi di dispositivi che possano aiutarvi in questa operazione. Esistono in mercato degli scambiatori di calore, che hanno un certo costo, ma che assicureranno un lavoro fatto bene.
Sarebbe opportuno portare il nostro mosto sotto i 30°, proprio per evitare il rischio di infezioni, che manderebbero a monte tutto il nostro lavoro fin qui svolto.

Preparazione del lievito

Questa fase, anch’essa di notevole importanza, serve a trasformare gli zuccheri in alcool e rappresentano una parte fondamentale della fermentazione.
Ci sono due categorie di lievito, quello ad alta e quello a bassa fermentazione.

  • Il lievito ad alta fermentazione generalmente lavora tra i 13° e i 22°, creando un gusto fruttato e una schiuma perfetta.
  • Il lievito a bassa fermentazione invece lavora ad una temperatura compresa tra i 4° e i 15°, lasciando un aroma più neutro e naturale.

Una volta preparato il lievito, usandone uno fra quelli in bustina o quelli liquidi, seguendo le istruzioni alla lettera, versarlo nel fermentatore.

La fermentazione del mosto

Ebbene, fin qui abbiamo effettuato la fase di cottura (detto “della cotta”) del nostro mosto.
La parte successiva sarà quella di fermentazione.
Questa è particolarmente lunga e vi suggeriamo di portare molta pazienza: soltanto il lavoro certosino porterà ad un risultato eccellente.

Generalmente si suggerisce di scegliere luoghi bui per la fermentazione, quindi sarà consigliabile una cantina o una soffitta, che per almeno quindici giorni ospiterà il vostro capolavoro (speriamo!).

La prima settimana è quella dove noterete più trasformazioni, sia come odori che come evidenti cambi di densità.
Dopo circa due settimane, appunto, dovrete travasare il prodotto su altro fermentatore, per evitare che il lievito non più attivo depositato, possa rovinare il vostro lavoro.
Si travasa, con un tubo sterile, la birra dal primo al secondo contenitore fermentatore, per farlo riposare un’altra settimana circa.
Sarà vostra cura, durante quest’ultima settimana, tenere sotto controllo la densità con apposito dispositivo e soltanto quando si sarà stabilizzata, potrete dichiarare pronto il vostro lavoro.

L’imbottigliamento della birra

A questo punto possiamo finalmente passare all’imbottigliamento della birra, ma non a poterla finalmente bere, perché vi toccherà aspettare ancora due settimane prima che sia pronta.
Questa fase finale di rifermentazione in bottiglia, necessita dell’aggiunta di circa 5 grammi di zucchero per bottiglia.
Potrete, per praticità, calcolare la quantità di zucchero totale, in base alle bottiglie da riempire, prepararlo prima e versarlo nel nostro composto prima dell’imbottigliamento.
Una volta effettuata quest’ultima operazione, come detto prima, attendere altre due settimane.
Tenere le bottiglie in una stanza con temperatura intorno ai 20°/22°.
Successivamente, se non siete troppo stanchi di aspettare, sarebbe ulteriormente opportuno attendere altre due settimane, abbassando un po’ la temperatura di riposo, diciamo intorno ai 16°.

Conclusione

Finalmente possiamo dire di aver finito e potremo assaggiare la nostra birra fatta in casa.
Sicuramente l’esperienza vi porterà col tempo a perfezionare la qualità della vostra birra e magari a poterne creare di differenti gusti, variando nelle fasi iniziali le dosi, il tipo di lievito e la fase di fermentazione.
Il piacere di averla creata voi stessi, ricompenserà il tempo dedicato e soprattutto farete un figurone con i vostri amici! Vi resta ancora un piccolo dubbio sull’avvio di questa bella avventura culinaria? Perchè non provare, allora, con i kit fai-da-te per preparare la birra di https://www.agristorecosenza.it? Giusto per prendere mano…

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