Il caffè in cialde e il superamento di una tradizione
Il caffè è una delle più grandi commodity al mondo: non solo viene ormai venduto in tutto il mondo con standard qualitativamente elevatissimi, ma si conserva anche egregiamente nel tempo ed è oggetto di una sorta di rituale che domina ogni paese del globo. Che si tratti di un caffè “allungato”, di un espresso napoletano o di un’altra forma, questa bevanda è conosciuta e desiderata da tutti.
In Italia quella del caffè è una vera e propria cultura, che vede le città del sud dominare: basti pensare che a Napoli, patria italiana del caffè, dopo l’introduzione della bevanda dalla moglie di re Ferdinando IV di Borbone, fu sviluppato un metodo innovativo per tostare i chicchi e massimizzare l’espressione dell’aroma. E da allora, il caffè non è un semplice momento di godimento personale, ma uno strumento di condivisione, un modo per spendere del tempo con gli altri, proprio come avveniva a corte.
Le abitudini degli italiani in merito al caffè, per il quale alcune statistiche confermano un consumo pari a 5.9 kg pro capite, stanno cambiando. Di recente, infatti, è stato pubblicato un dato secondo il quale gli italiani stanno preferendo sempre più il caffè in cialde, prodotto grazie all’ausilio di opportuni strumenti elettronici, alla tradizionale e interessante moka.
Un segno evidente di questa repentina variazione delle abitudini di consumo era stato emesso in maniera chiara dalla situazione economica di un’azienda che è il caposaldo della tradizione del caffè degli ultimi 100 anni: la Bialetti.
Entrata in Borsa nel 2007, attualmente l’azienda vede un valore azionario di circa 30 centesimi di euro ad azione, e il problema sembra essere sempre più grave. Al contrario, invece, gli introiti di imprese come la Nespresso, la Lavazza e perfino Caffè Borbone stanno crescendo sempre più nell’ultimo periodo, segno del trend invertito che vede le cialde e le capsule come primaria forma di consumo del caffè.
Cercando di investigare in merito alle ragioni poste alla base di questo cambiamento delle abitudini, è possibile affermare che ce ne sono molte che contribuiscono a questo fenomeno, il quale vorrebbe essere arrestato o quantomeno frenato dai più tradizionalisti e dagli amanti della cultura locale.
Il caffè in cialde: i vantaggi di questo prodotto
Negli ultimi 5 anni circa c’è stata in Italia, dunque, una grandissima diffusione del caffè in cialde, e il trend continua a segnare valori positivi. Sul mercato si sono imposte sempre più macchine di design e gradevoli da utilizzare come elemento d’arredo che, con un sistema a levetta utile per mimare, seppur in minima parte, la pressione esercitata dal caffè al bar, consentono di ottenere un buon caffè.
Ecco di seguito i benefici del caffè in cialde, confrontato a quello prodotto con la moka.
- Tra i principali vantaggi del caffè in cialde, c’è innanzitutto il seguente: chi consuma il caffè utilizzando questa soluzione può contare su una bevanda molto simile a quella del bar, con una schiuma superficiale (fatta principalmente di lipidi del caffè) che solo i più esperti utilizzatori della moka sono in grado di ricreare nell’ambiente domestico.
- Il razionamento è un altro indubbio valore aggiunto del caffè in cialde. Una cialda permette di ottenere, infatti, un solo caffè, dopodiché deve essere smaltita; ciò non toglie che il caffè in questione possa essere lungo o corto, a seconda delle preferenze.
Al contrario, la misura della moka è in “tazze”, quindi da un singolo utilizzo si ottengono necessariamente più caffè, il che non è la soluzione ideale per chi desidera consumarlo in solitaria. E prima dell’invenzione del caffè in cialde è capitato a tutti almeno una volta nella vita di gettar via del caffè avanzato e freddato. - La produzione del caffè utilizzando una cialda è estremamente semplice: basta riporre la cialda nell’apposito vano dello strumento, abbassare la leva e avviare lo strumento. L’iter, per quanto riguarda il caffè in moka, è sicuramente più complesso, e non si può negare che sia anche molto più legato alla tradizione e all’antica manualità: ci sono, infatti, vere e proprie scuole di pensiero, nonché accesi dibattiti, su quale sia la strategia migliore per ricreare un eccellente caffè.
- Il fatto che le cialde siano ecosostenibili è un altro aspetto che piace molto ai consumatori. Negli anni scorsi esisteva il problema dello smaltimento della membrana di cellulosa che rivestiva la porzione di caffè, ma sembra che oggi sia stata trovata una soluzione, al punto che la cialda può essere tranquillamente gettata nel cestino dell’umido (il problema, invece, è ancora grave per ciò che riguarda le capsule, a causa di rivestimenti polimerici e metallici).
- Rispetto all’acquisto del caffè macinato per moka, inoltre, le cialde offrono una grande varietà di prodotti, che ben si adattano a tutti i gusti (tutti da scoprire su https://www.simielecakedesign.com).
La controindicazione più grande relativamente al caffè in cialde, però, è il costo per un singolo caffè. Il macinato per la moka si può infatti acquistare a buon mercato, con una vasta gamma di prezzi, mentre le cialde sono ovviamente più care, e richiedono anche un investimento iniziale per l’acquisto della necessaria macchina. Da ciò si evince che le cialde sono adatte a consumatori sporadici di caffè.
Il futuro del caffè: le cialde sostituiranno la moka?
Non è difficile immaginare che il futuro del caffè si sposti sempre più in direzione dell’automazione e del risparmio di tempo, vantaggi che una macchina a cialde riesce a offrire in toto. Ovviamente, tutto ciò avverrà a discapito del caffè in moka e di tutta la cultura ad esso legato, che potrebbe presto divenire un semplice ricordo e non un vero e proprio bagaglio culturale da cui attingere per preparare con le proprie mani un caffè eccellente.
Anche l’aspetto della manualità non è da trascurare: il caffè in cialde non richiede una grande fase preparatoria, mentre per quello in moka è previsto un coinvolgimento totale della persona, che per molti è l’aspetto più interessante e piacevole di questo rituale.
Ad ogni modo, il completo superamento del caffè tostato sembra essere ancora abbastanza lontano, considerando i dati provenienti da uno studio condotto da Iri, secondo il quale il caffè tostato detiene ancora un’importantissima quota di mercato nella grande distribuzione organizzata. Dunque, c’è ancora qualche anno per godere appieno di un rito tutto casalingo e parte integrante della propria cultura come la preparazione di un caffè in moka.